“Ascolta la voce del Creato”

Introduzione del nostro Vescovo Carlo

Giovedì 17 novembre, al Monastero vallombrosano di Follonica, l’incontro sul tema delle Comunità Energetiche e le Energie Rinnovabili. Pubblichiamo, di seguito, l’introduzione alla serata del nostro Vescovo Carlo

“Ascolta la voce del creato” è il tema e l’invito relativo al Tempo del Creato di quest’anno (1 Settembre – 4 ottobre), un momento in cui Papa Francesco ci invita a riflettere e a prendersi cura della casa comune. 

Cosa ci sta dicendo la voce del creato?

“In balia dei nostri eccessi consumistici – scrive il Pontefice nel messaggio del 21 luglio –  essa geme e ci implora di fermare i nostri abusi e la sua distruzione. Poi, sono le diverse creature a gridare. Alla mercé di un «antropocentrismo dispotico» (Laudato si’, 68), agli antipodi della centralità di Cristo nell’opera della creazione, innumerevoli specie si stanno estinguendo, cessando per sempre i loro inni di lode a Dio. Ma sono anche i più poveri tra noi a gridare. Esposti alla crisi climatica, i poveri soffrono più fortemente l’impatto di siccità, inondazioni, uragani e ondate di caldo che continuano a diventare sempre più intensi e frequenti. Ancora, gridano i nostri fratelli e sorelle di popoli nativi. A causa di interessi economici predatori, i loro territori ancestrali vengono invasi e devastati da ogni parte, lanciando «un grido che sale al cielo» (Esort. Ap. postsin. Querida Amazonia, 9). Infine, gridano i nostri figli. Minacciati da un miope egoismo, gli adolescenti chiedono ansiosi a noi adulti di fare tutto il possibile per prevenire o almeno limitare il collasso degli ecosistemi del nostro pianeta. Ascoltando queste grida amare, dobbiamo pentirci e modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi”.

Il cambiamento degli stili di vita è ciò che è richiesto a tutti in questo momento storico, un cambiamento che deve essere stimolato in maniera sussidiaria, senza esigere che sia “imposto” dall’alto! 

Un ambito prioritario dove ognuno di noi può “prendersi cura del Creato” è sicuramente la capacità di diventare CONSUMAT(T)ORE. Un concetto molto importante è quello del voto con il portafoglio: con le nostre scelte si può orientare il mercato! Per esempio, tutti i barattoli di pomodoro sono uguali tra loro? Alcuni hanno storie di caporalato alle spalle, altri invece sono prodotti in maniera ecologica, biologica, alcuni sui terreni confiscati alle mafie, altri favoriscono l’inserimento delle persone svantaggiate.

Non è possibile quindi NON scegliere!

Questo ragionamento può essere esteso a tutti gli ambiti della nostra vita in cui possiamo compiere scelte. Si pensi alla famiglia, prima scuola e fonte di solidarietà e di affetto, da cui proviene il senso della solidarietà e della condivisione. È stata la famiglia, infatti, la struttura su cui si è pensata e modellata la prima società commerciale la società in nome collettivo. La famiglia dunque prima impresa e perciò operatrice di «mercato» non solo di relazioni di vita e di amore, (seminario o semenzaio, secondo la felice espressione di Cicerone, che la definisce quale principium urbis et quasi seminarium rei publicae, cioè, luogo generativo della vita pubblica e laboratorio di relazioni sociali: concetto ripreso da S. Agostino che parla di seminarium civitatis, luogo di costruzione della città e di iniziale coltivazione della cittadinanza) ma anche educatrice a scelte per una sana economia e perciò attenta alla custodia dell’ambiente,  artefice di  quella educazione che una volta faceva dei diversi componenti della famiglia piccoli artigiani e produttori, piccoli «professionisti domestici». Uomini e donne capaci di conoscere e fare, discernere senza tutto comprare. Una scelta che i grandi della terra hanno ostacolato. La famiglia doveva essere «individualizzata», una piccola impresa che «faceva paura» ai grandi che giorno dopo giorno ci hanno costretto ad essere sempre più dei semplici, solitari e spesso miopi consumatori. Dunque, anche riguardo al problema energetico si pone come prima esigenza l’educazione. A tale riguardo, ancor più importanti delle scuole sono le famiglie poiché, come scrive san Giovanni Paolo II, “le relazioni tra i membri della comunità familiare sono ispirate e guidate dalla legge della «gratuità» che, rispettando e favorendo in tutti e in ciascuno la dignità personale come unico titolo di valore, diventa accoglienza cordiale, incontro e dialogo, disponibilità disinteressata, servizio generoso, solidarietà profonda” (Familiaris consortio, 43).La famiglia di sangue dunque come modello e proposta della realizzazione della famiglia umana.

Scrive papa Francesco: “Occorre sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo, che vale la pena di essere buoni e onesti. Già troppo a lungo siamo stati nel degrado morale, prendendoci gioco dell’etica, della bontà, della fede, dell’onestà, ed è arrivato il momento di riconoscere che questa allegra superficialità ci è servita a poco. Tale distruzione di ogni fondamento della vita sociale finisce col metterci l’uno contro l’altro per difendere i propri interessi, provoca il sorgere di nuove forme di violenza e crudeltà e impedisce lo sviluppo di una vera cultura della cura dell’ambiente” (Laudato si’, 229).

E anche nel campo dell’energia la partita è aperta: un conto è creare energia dai combustibili fossili (causa principale dell’aumento della temperatura globale), un altro produrre energie da fonti rinnovabili, quindi pulite e sostenibili. 

Oggi, insieme ai nostri ospiti, proveremo a capire come questo sia possibile!

+ Carlo