«Rari sono, in Italia e altrove, coloro i quali sappiano che cosa sia un archivio; rarissimi, coloro i quali discernano a che veramente serva». Così Eugenio Casanova, uno dei padri della disciplina archivistica, iniziava il suo celeberrimo manuale di Archivistica nel 1928.
Dopo quasi un secolo quelle parole descrivono una situazione ancora molto attuale.
Quante persona ancora oggi, entrando in un archivio storico credono di trovarsi di fronte ad una biblioteca o, peggio ancora, guardando magari pergamene o sigilli, succede loro di meravigliarsi come di fronte ad un quadro esposto in una pinacoteca ma l’archivio non è né una biblioteca né un museo: è qualcosa di profondamente diverso che richiede delle conoscenze e delle capacità particolari non solo per colui a cui ne è affidata la custodia ma anche e non secondariamente per il ricercatore, per colui che ne fruisce a vario e diverso titolo … segue il testo completo nell’allegato.