Tempo di vacanza per ritrovare l’armonia

Il messaggio del nostro vescovo Carlo

Pubblichiamo il tradizionale messaggio che il nostro vescovo Carlo rivolge alle tante persone che trascorreranno un momento di vacanza nei nostri territori e ai nostri concittadini in partenza per giornate di riposo

«Chi vuole davvero ritrovare se stesso,
deve imparare a gustare la natura,
il cui incanto si sposa per intima affinità
 col silenzio della contemplazione» 
San Giovanni Paolo II,  Angelus 11.VII.1993

 

Carissimi fratelli e sorelle,
è sempre più difficile organizzare periodi di vero riposo. Almeno per quanto mi riguarda fermarsi, concedersi una vera pausa dal correre di ogni giorno è sempre più difficile.

Siamo talmente presi da una dinamica iperattiva che anche i momenti di vacanza, di riposo vivono questo andazzo e le nostre vacanze non di rado ripetono la frenesia degli altri giorni e così quel desiderio di riposo, di rigenerazione e ricreazione si realizza in minima parte, se non viene, addirittura, vanificato completamente.

È vacanza  recuperare  e vivere quelle amicizie troppo frettolosamente frequentate durante l’anno, iniziando dai propri familiari, dalle persone a noi più intime e vicine; recuperare luoghi, anch’essi vicino a noi, ma che abbiamo banalizzato; come pure ritrovare momenti gravidi di silenzio, momenti da vivere con pazienza, aspettando che divengano eloquenti, che ci interroghino, ci parlino, così da vivacizzare ricordi ed esperienze che abbiamo bisogno di recuperare, metabolizzare e collocare al giusto posto nel nostro cuore e nella nostra mente. E tutto questo può essere non poco aiutato da visitare luoghi ricchi della presenza di Dio, luoghi belli ove la natura sembra essere appena uscita dalle mani del Creatore, dove l’uomo non l’ha deturpata, ma addirittura l’ha accolta e curata come bene prezioso. Luoghi che ci raccontano quel dono meraviglioso che è la creazione, definita da san Paolo VI «il libro di Dio».

Un libro troppo spesso sfregiato dagli uomini, deturpato, che inibisce una lettura e così ci allontana da Dio con quella prepotenza che vuol cancellare l’impronta meravigliosa di Lui con quel cieco egoismo che si impadronisce di ciò che non è suo, ma è donato a tutti. Credo che la vacanza debba essere anche il momento in cui l’uomo rientra in sé stesso, si recupera dalle tante frammentazioni, incontra se stesso e gli altri, esce dalle distrazioni di ogni giorno ritrovando quell’attenzione, quel prendersi cura, come scriveva don Milani «I care», che ci rende umani e fratelli gli uni degli altri. Sappiamo bene come il riposo ci rende quieti e più disponibili, mentre l’agitazione ci porta ad essere aggressivi e a non vedere l’altro accanto a noi. Ecco la vacanza che vorremmo vivere: purificare non solo il nostro fisico, ma soprattutto ritrovare quell’armonia, quell’equilibrio che ci renda capaci di ricollocare il nostro essere uomini e cristiani in quella dimensione e tenerezza che nasce dal dialogare con Dio e si spinge poi al dialogo vero, sincero, disponibile con gli altri. Ci diceva Papa Francesco durante l’Angelus del 9 luglio 2017: “Il Signore sa quanto la vita può essere pesante. Sa che molte cose affaticano il cuore: delusioni e ferite nel passato, pesi da portare e torti da sopportare nel presente, incertezze e preoccupazioni per il futuro. E così, impariamo ad andare a Gesù e, mentre nei mesi estivi cercheremo un po’ di riposo da ciò che affatica il corpo, non dimentichiamo di ritrovare il ristoro vero nel Signore”.

A tutti voi, carissimi fratelli e sorelle, il mio augurio di una vacanza fruttuosa che vi ristori e vi rigeneri per riprendere poi il cammino di ogni giorno.

Festa di San Benedetto, 11.VII.2025

 + Carlo, vescovo

16 Agosto 2025

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