 
				«Ecco che in questi giorni nei quali ascoltiamo l’Alleluia, lo spirito in certo modo si muta. Non ci sembra di gustare un non so che di quella città superna? Se questi giorni ci producono tanta letizia, quale sarà in quel giorno di cui è detto: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete il regno» (Mt 25,34), quando i santi saranno radunati insieme; quando là si incontreranno quanti non si conobbero; là dove si riconosceranno quanti si conobbero; là dove un amico non perirà e il nemico non sarà temuto? Infatti, ecco diciamo: Alleluia; è bello, è lieto, è pieno di gioia, di giocondità, di soavità». AGOSTINO, sermone 229
Nel file allegato sotto l’omelia pronunciata dal nostro vescovo Carlo in occasione della Messa di Pasqua
