Carissime e carissimi insegnanti, arrivati al termine di questo anno scolastico 2014-1015, mi preme dirvi una parola di gratitudine per il prezioso servizio fatto alla nostra Chiesa diocesana attraverso la vostra presenza come insegnanti di religione cattolica nelle scuole presenti nel nostro territorio.So bene delle difficoltà e della fatica, specialmente in questi tempi di “quasi emergenza” educativa, ad accompagnare i nostri ragazzi e i nostri giovani attraverso percorsi qualificati ed efficaci non solo di apprendimento e di contenuti, ma soprattutto in termini di completa e armoniosa crescita umana, personale e spirituale, alla luce dei valori e delle innumerevoli testimonianze cristiane di cui è permeata la nostra cultura.Don Bosco, del quale quest’anno ricorre il bicentenario della nascita, diceva: ”Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi” (Dall’Epistolario di S. Giovanni Bosco, Torino, 1959).Papa Francesco così si rivolgeva nel suo Discorso, del 14 marzo 2015, nell’Udienza ai Membri dell’UCIIM: “La scuola è fatta certamente di una valida e qualificata istruzione, ma anche di relazioni umane, che da parte nostra sono relazioni di accoglienza, di benevolenza, da riservare a tutti indistintamente. Anzi, il dovere di un buon insegnante – a maggior ragione di un insegnante cristiano – è quello di amare con maggiore intensità i suoi allievi più difficili, più deboli, più svantaggiati. Gesù direbbe: se amate solo quelli che studiano, che sono ben educati, che merito avete? E ce ne sono alcuni che fanno perdere la pazienza, ma quelli dobbiamo amarli di più! Qualsiasi insegnante si trova bene con questi studenti. A voi chiedo di amare di più gli studenti “difficili”, quelli che non vogliono studiare, quelli che si trovano in condizioni di disagio, i disabili, gli stranieri, che oggi sono una grande sfida per la scuola”. In questo periodo di vacanza e di meritato riposo vi chiedo di portare con voi, e di far decantare nel vostro cuore le parole di questo grande santo educatore e quelle del Santo Padre, per poi riprendere, nel nuovo anno, il cammino di sempre con maggior slancio e rinnovato entusiasmo. Buone vacanze a tutti.+ Carlo, vescovo
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