E’ in onda da qualche settimana la nuova campagna di comunicazione per l’8xmille alla Chiesa cattolica. L’obiettivo è ricordare che il valore di questo piccolo gesto (una firma che non costa niente ai contribuenti) può avere un grande impatto nelle vite di tanti. Scegliere come destinare l’8xmille – ricorda l’ufficio nazionale – è un diritto di cui spesso non tutti sono a conoscenza, che appartiene ai cittadini e alle cittadine, anche a coloro che sono esentati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, come per esempio i lavoratori dipendenti e o i pensionati. Anche nelle nostre parrocchie, al termine delle Messe festive del 24-25 maggio sarà ricordata questa opportunità.
Come funziona in breve
Il sistema dell’8xmille non costituisce una tassa in più, ma richiede – come nell’esercizio del voto democratico – di scegliere a chi far gestire una percentuale della quota totale IRPEF tra lo Stato (per scopi umanitari e sociali) e una confessione religiosa (per scopi religiosi e caritativi).
Si tratta quindi di un gesto che non costa niente ai contribuenti (la quota infatti è già preventivata dalle tasse precedenti di anno in anno): chi si dimentica o sceglie di non firmare decide di affidarsi al voto degli altri. Lo Stato italiano, infatti, distribuisce tutti i fondi in base alle decisioni espresse dai cittadini che hanno firmato: se il 10% dei contribuenti ha firmato per una certa confessione religiosa, il 10% dei fondi andrà a quella confessione, indipendentemente dal numero degli astenuti.
Due possibili soluzioni
Chi è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi è chiamato quindi a ricordare di esprimere la propria preferenza. Chi non ha l’obbligo di presentarla può comunque esprimere la sua preferenza e per farlo dovrà compilare la «Scheda per la scelta della destinazione dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille dell’IRPEF»: potrà poi inviarla tramite internet (se provvisto di identità digitale), tramite CAF, commercialista o ufficio postale. La Chiesa cattolica ha da tempo instaurato una partnership con le Acli, per cui, presentando la documentazione completa e l’apposita delega (con firma, codice fiscale, documento di identità e documenti già imbustati correttamente) , la Curia stessa potrà essere delegata per la consegna.
QUI LE ISTRUZIONI E I MATERIALI PER DELEGARE
Chiesa cattolica e diocesi
I fondi dell’8xmille sono destinati a 3 finalità secondo quanto prescrive la legge 222/85: 1) Esigenze di culto della popolazione, 2) Opere di carità nel mondo e in Italia e nel terzo mondo e 3) Sostentamento del Clero.
I fondi vengono in parte anche ripartiti tra le diocesi a seconda della popolazione residente. Nel territorio di Massa Marittima – Piombino sono tante le opere realizzate negli ultimi anni tramite fondi 8xmille. Per quanto riguarda le opere caritative, basta citare le ultime realizzate: l’Abito Solidale a Follonica, oppure l’Emporio della Solidarietà di Piombino, che sostiene più di 80 famiglie della città da quasi tre anni. Nel passato erano stati avviati progetti come l’Emporio solidale di Follonica nonché la mensa per i bisognosi della stessa città. Oggi, i fondi 8xmille sostengono le attività di aiuto alle famiglie con l’acquisto di beni materiali (più di 700 le famiglie sostenute dall’Elba a Donoratico, passando per Venturina, Piombino, Follonica e Massa Marittima) e propongono una serie di attività rivolte ai giovani per contrastare la povertà educativa. Per quanto riguarda il patrimonio artistico è storia recente la ristrutturazione della chiesa dell’Immacolata a Piombino, come lo fu, qualche anno fa, quella dell’organo in cattedrale, la chiesa di san Bernardo Abate a Donoratico, così come l’anno scorso si è potuti intervenire per restaurare l’oratorio del Cuore Immacolato di Maria e dei locali parrocchiali, entrambi a Porto Azzurro e la canonica di Cavo.
In Italia
In tutta Italia, nel 2024, sono stati assegnati oltre 275 milioni di euro per interventi caritativi. Accanto a queste voci figurano 389 milioni di euro per il sostentamento di oltre 32 mila sacerdoti e più di 246 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici.
«Firmare per la Chiesa cattolica – ha commentato il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – significa essere parte di un enorme circuito di solidarietà attraverso il quale è possibile portare aiuto a migliaia di persone. La Chiesa è accogliente e aperta a tutti, non solo i credenti, e non lascia indietro nessuno: malati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili in una sorta di welfare parallelo che offre però non solo sostegno materiale ma anche relazionale operando in sinergia con altre realtà del territorio per costruire reti di supporto integrate ed efficaci».
Ufficio Sovvenire
